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Capodanno in Giappone: viaggio nella tradizione

La cosa che ho sempre amato del viaggiare è senza alcun dubbio la possibilità di poter entrare in contatto con le abitudini e le tradizioni locali. Girando per il Giappone nel corso degli anni, e abitandoci per molto tempo, ho avuto la grande fortuna di incontrare e parlare con moltissime persone, confrontandomi sulle differenze tra l’Italia e questo incredibile paese, sia per quanto riguarda le tradizioni locali, sia la vita quotidiana e le sue sfumature.

In Italia siamo abituati a vivere il Natale come un momento di condivisione con i propri cari, mentre aspettiamo il Capodanno per organizzare i veglioni con gli amici e festeggiare, mentre impazzano i fuochi d’artificio alla mezzanotte. In Giappone invece, non essendo un paese di tradizione cristiana, il 25 di Dicembre è stato trasformato in una sorta di San Valentino. Viaggiando durante questo periodo, soprattutto nelle città più grandi come Tokyo oppure Osaka, sarà infatti facile vedere bellissime e spettacolari luminarie e ristoranti pieni di coppie intente a scambiarsi regali.

Uno dei momenti dell’anno che ho amato di più durante la mia vita a Tokyo, è stato festeggiare il Capodanno con mia moglie, che è giapponese, e la sua famiglia.

La festa di Capodanno è uno dei momenti più intensi ed importanti di tutto l’anno, in quanto si tratta di una celebrazione religiosa, con un profondo significato spirituale, che indica la chiusura di un ciclo e l’apertura di uno nuovo.

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L’intero Giappone si ferma per alcuni giorni e molte delle persone che abitano nelle grandi città ritornano nelle zone di origine per riunirsi ai propri cari e celebrare la fine dell’anno nell’intimità familiare.

Grazie a mia moglie, anno dopo anno, ho avuto modo di apprezzare questa festa in ogni suo aspetto.

Generalmente il 31 a sera ci si reca al tempio vicino casa e ci si mette in coda per attendere la mezzanotte. Vista l’importanza dell’evento, vedrete formarsi una coda molto lunga all’entrata dei principali templi, con alcune ore di anticipo rispetto alla mezzanotte: a chi si trovasse in Giappone durante queste festività consiglio di mettersi in coda e godersi l’attesa.

Una volta giunta la mezzanotte, le porte dei santuari si aprono e le persone iniziano ad avvicinarsi con ordine al tempio principale, dove i fedeli lanceranno una moneta e faranno una preghiera di buon augurio per l’anno nuovo.

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Nel frattempo, in tutti i templi buddhisti, i monaci iniziano a suonare la campana con singoli rintocchi per 108 volte. Questo rituale chiamato “Joyanokane” è considerato un atto di purificazione dai 108 peccati mondani, così da iniziare il nuovo anno del tutto puri.

Ha inizio così un nuovo anno che, secondo la tradizione di origine cinese, è associato ad un segno zodiacale. Quello appena iniziato è del Cane.

Naturalmente dopo la preghiera è giusto pensare ai festeggiamenti: accanto ai templi ci si potrà rifocillare acquistando prelibatezze della cucina da strada giapponese e bere dell’ottimo amazake (un analcolico caldo, derivato dal riso).

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Sempre nella notte tra il vecchio e il nuovo anno, come da tradizione, non può mancare una scodella di soba calda (una tipologia di spaghetto giapponese), che mangiata a Capodanno serve ad augurare una lunga vita e tanta fortuna.

La festa continua poi a casa, con i propri familiari, nei tre giorni successivi, durante i quali si degustando i tradizionali “Osechi-ryori”, letteralmente “Piatti di Capodanno”, cioè cibo tradizionale di questo periodo, tradizione risalente, pare, ad oltre mille anni fa. Queste vivande vengono riposte in appositi box e di solito ogni pietanza ha un suo significato ben augurante.

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Naturalmente non potrà mancare in queste giornate dell’ottimo vino di riso da condividere con tutti i familiari!

Sicuramente viaggiare in Giappone durante le festività del Capodanno è un’esperienza molto particolare, che può consentire a chiunque di entrare in intimità con questo Paese, vivendone una delle festività più emozionanti ed autentiche!

Akemashite omedetogozaimasu! (Buon anno!)

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