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Capodanno in Giappone: Un Viaggio nella Spiritualità e nelle Tradizioni

Per chi desidera immergersi nelle tradizioni giapponesi più autentiche, il Capodanno è senza dubbio uno dei periodi migliori per visitare il Paese del Sol Levante. Diversamente dall’Italia, dove il Natale è il momento di condivisione per eccellenza, in Giappone il 25 dicembre è una ricorrenza dedicata prevalentemente alle coppie, con luminarie spettacolari e ristoranti pieni di innamorati che si scambiano regali. La vera festa, quella che riunisce le famiglie e celebra la chiusura di un ciclo per aprirne uno nuovo, è proprio il Capodanno.

In Giappone, il Capodanno è vissuto come una celebrazione religiosa e spirituale, un evento che porta con sé un significato profondo di purificazione e rinnovamento. Nei giorni che precedono il 31 dicembre, il Paese intero sembra fermarsi: i giapponesi, soprattutto coloro che vivono nelle grandi città, fanno ritorno alle loro città di origine per trascorrere questi giorni di festa con i propri cari.

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La notte di Capodanno, le famiglie si recano al tempio locale, dove si formano lunghe code già diverse ore prima della mezzanotte. Questa attesa, vissuta con pazienza e rispetto, fa parte della preparazione alla celebrazione, un momento per riflettere e augurarsi un anno migliore. Allo scoccare della mezzanotte, le porte del santuario si aprono e i fedeli, in un’atmosfera di ordine e raccoglimento, si avvicinano al tempio principale per gettare una moneta e pronunciare una preghiera di buon auspicio per l’anno nuovo.

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Nel frattempo, i templi buddhisti risuonano del “Joyanokane”, un rituale antico in cui i monaci suonano la campana per 108 volte. Questo gesto rappresenta la purificazione dai 108 desideri e peccati mondani secondo la tradizione buddhista, permettendo così di iniziare il nuovo anno con una mente e uno spirito purificati. Ogni rintocco risuona come un invito a lasciare andare il passato e a prepararsi a un nuovo inizio.

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Dopo le preghiere e il rituale della campana, la celebrazione si sposta nelle aree adiacenti ai templi, dove bancarelle offrono prelibatezze della cucina di strada giapponese. Tra i cibi tipici del Capodanno, l’amazake, una bevanda analcolica calda a base di riso, riscalda i visitatori e accompagna i momenti di festa. Immancabile anche una ciotola di soba, gli spaghetti di grano saraceno, mangiata a cavallo della mezzanotte come augurio di longevità e fortuna.

Il Capodanno in Giappone prosegue nei tre giorni successivi, durante i quali le famiglie si riuniscono per degustare l’Osechi-ryori, una serie di piatti tradizionali serviti in scatole laccate, dove ogni pietanza ha un significato di buon augurio per l’anno a venire. Questa tradizione, che si dice risalga a più di mille anni fa, è un modo per celebrare l’unione familiare e condividere simboli di prosperità e felicità.

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Ad accompagnare questi momenti, l’immancabile sake, il vino di riso giapponese, condiviso in un brindisi collettivo.

Visitare il Giappone durante le festività di Capodanno offre un’opportunità unica per avvicinarsi all’essenza del Paese e scoprire una delle sue celebrazioni più sentite. È un viaggio nel cuore della spiritualità giapponese, un’occasione per vivere l’intimità di una festa che, lontana dalla frenesia e dai fuochi d’artificio, invita alla riflessione e alla condivisione autentica.

Akemashite omedetogozaimasu! (Buon anno!)

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