I Ristoranti in Giappone ai tempi del Covid-19

Il 2020 appena trascorso è stato un anno molto complicato per tutti quanti. Lockdown vari, impossibilità di vedere parenti e amici, difficoltà economiche e ovviamente di salute…

A partire dall’inizio della pandemia, i vari Governi mondiali hanno cercato di applicare delle politiche di contenimento, con soluzioni adatte (o almeno questo era l’intento) al proprio Paese, nella speranza di poter tornare alla normalità quanto prima.

In Italia e in molti Paesi Europei, ad esempio, si è attuato anche un Lockdown molto rigido con multe e denunce per i trasgressori.

In Giappone non si è potuti essere così rigidi per questioni costituzionali. La normativa infatti non consente l’emissione di leggi che limitino la libertà delle persone. Per questo motivo, a partire dall’inizio della crisi sanitaria, il Governo ha lanciato dei consigli di comportamento, atti a prevenire il contagio, inviando la cittadinanza a non uscire troppo di casa, ad effettuare lo Smart Working, evitare luoghi affollati e così via, soprattutto durante i periodi definiti “Stato di Emergenza”.

I ristoranti e gli izakaya (osterie tipiche) sono stati considerati, fin dall’inizio, ambienti a rischio per l’eccessivo contatto tra le persone (nei periodi di emergenza infatti, ai locali adibiti alla ristorazione è stato richiesto di chiudere alle ore 20).

Gli esercenti si sono quindi domandati “cosa possiamo fare per ridurre al minimo il rischio di contatto tra i clienti e offrire un servizio in sicurezza?”

Oltre alla presenza di personale con le mascherine e l’aver messo a disposizione di tutti i clienti il disinfettante per le mani, il primo passo è stato quello di mettere dei separé per ogni tavolo.

Nuove idee sono state pensate e portate avanti soprattutto con l’aiuto della tecnologia. Nel corso degli ultimi anni, in alcuni locali aveva preso piede la presenza di un tablet per ogni tavolo per consentire ai clienti di procedere autonomamente con gli ordini. L’obiettivo princiapale era quello di velocizzare il servizio.

Nel corso del 2020 questo sistema è stato adottato da tantissimi ristoranti, portando però il tutto ad un livello superiore.

Se l’idea infatti era nata per poter velocizzare le ordinazioni, la domanda successiva che ci si è posti è stata: “è sicuro usare un tablet che è stato usato da altre persone? Cosa fare per rendere igienicamente sicura la cosa?”. La tecnologia ha quindi risolto questo dilemma.

Giunti al tavolo, il cliente, utilizzando il proprio smartphone, potrà semplicemente scansionare il QR CODE sul tablet associato alla propria postazione. Si aprirà quindi una pagina collegata direttamente al numero del tavolo assegnato, che consente di procedere all’ordinazione direttamente dal proprio cellulare.

ristoranti-MenuGiustamente, vedendo la foto che ho scattato ieri sera, può sorgere il dubbio “bell’idea, ma per chi non parla e legge giapponese, che si fa?”. Non vi preoccupate, tutti questi sistemi sono abilitati per più lingue, quindi troverete la pagina anche in inglese.

I famosi Kaiten Zushi (Sushi su nastro), hanno anche apposto dei coperchi sui piatti che girano, così da non esporre il cibo a contaminazioni esterne.

C’è da dire che, comunque, ormai quasi nessuno prendere il piatto direttamente dal nastro. Grazie alla possibilità di ordinare tramite tablet o cellulare infatti, i clienti preferiscono richiedere un piatto appena fatto, che verrà consegnato tramite un nastro che ci fermerà direttamente davanti al tavolo.

Prima del Covid, i tavoli venivano sparecchiati direttamente dai dipendenti del locale, ma, sempre per limitare il contatto tra le persone, sono state create delle bocchette (una per tavolo), dove inserire i piatti usati. Il macchinario sottostante, non visibile, porterà le stoviglie usate direttamente in cucina, dove verranno lavate.

“E il conto, come si paga?” Anche in questo caso il contatto con il personale non ci sarà.

Sempre tramite lo smartphone, basterà premere l’apposito pulsante, che riepilogherà gli ordini ed il totale. Ci si recherà quindi alla cassa automatica dove si potrà pagare tramite carta di credito o contanti, facendo tutto in autonomia (naturalmente lo staff sarà d’aiuto in caso di difficoltà).

Questo sistema di pagamento si è diffuso nel giro di pochi mesi in tantissime realtà. Anche nei Convenience Store e tante tipologie di negozi, ormai si paga con le casse automatiche.

Speriamo che questi accorgimenti (presenti e futuri), assieme al rispetto delle basilari norme di comportamento, possano aiutarci a superare questo difficile periodo e consentirci di poter riprendere a viaggiare quanto prima!

Non vedo l’ora di vedervi qui in Giappone!!

Giordano

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