
19 Nov Natale in Giappone: Come si festeggia la “non-festa”
“Ma com’è visto il Natale, qui in Giappone?”
Una domanda che sta diventando sempre più frequente, visto anche il periodo dell’anno. È comune pensare che in Giappone, un paese dove lo “strano” è all’ordine del giorno, si possa festeggiare un Natale altrettanto particolare per i canoni occidentali. Niente di più vero. Ma andiamo per ordine.
Natale? Bubbole!
Innanzitutto non c’è da meravigliarsi, data la bassa percentuale di cristiani in Giappone, che il Natale non venga celebrato nella sua forma più “religiosa”. Ancora più importante, il 25 di dicembre non è festa nazionale; poche se non nessuna azienda chiude per festeggiare. In altre parole, è un giorno come un altro.
Ma come ormai ben sappiamo, al Giappone piace “prendere in prestito” dall’occidente culture e tradizioni per farle proprie, a loro modo.
Il Natale non fa eccezioni.


Un San Valentino è troppo poco
La vigilia di Natale in Giappone è un’ottima occasione per le giovani coppie di avere una cena romantica in qualche lussuoso ristorante e di scambiarsi dei doni. La tradizione dei regali di Natale tra parenti non è molto diffusa. Questo porta la vigilia di Natale a divenire una vera e propria festa degli innamorati… come se il Giappone non ne avesse già una (anzi due, ma questa è un’altra storia, ndr.).
E i single? Si possono accontentare di un dolce, la famosa “Christmas Cake”. La torta in questione consiste spesso in un pan di Spagna spugnoso, coperto di panna e decorato con fragole.
Una grassa consolazione.
Il Natale è Kentucky!
Per le famiglie giapponesi, il pranzo (o cena) di Natale è associabile ad un piatto: il pollo fritto.
Se la cosa non vi avesse già di per se stupito, c’è di più. Questa tradizione sembra ispirarsi alla festa del Ringraziamento americana, sostituendo il famoso tacchino con il pollo. Già dal mese di novembre la nota catena americana Kentucky Fried Chicken, popolare anche nel paese del Sol Levante, comincia a raccogliere prenotazioni di cesti e secchielli che verranno consumati il 25 dicembre.


Ma lo spirito del Natale?
Cosa rimane allora per quelli che (come il sottoscritto) vogliono respirare quell’aria originale di festa, magia e felicità? Luci, musica e tanto, tanto shopping.
Ad esempio, numerose città del Giappone brillano dei colori del Natale con le luminarie. Famose sono quelle di Kobe, donate dal Governo italiano a seguito del terremoto del 1995, divenute simbolo di speranza. La foresta di bambù e le colline di Arashiyama a Kyoto si colorano, in un raro evento annuale. Anche Tokyo si illumina, dai tetti dei centri commerciali alle Roppongi Hills.
Inoltre, locali e negozi si ricoprono di addobbi, musica natalizia e ogni tipo di prodotti e accessori. E sì. Anche in Giappone ci sono i sempreverdi mercatini di Natale.


Lo spirito del Natale in Giappone non sarà forte come in occidente, ma si riesce comunque a percepire in piccole e curiose tradizioni. Il fine è sempre lo stesso: unire le persone.
Non male per una “festa che non c’è”.
Lorenzo