Donburi – il pasto veloce ed economico

Mangia bene, spendi poco

In un paese dove molti lavoratori sono sempre di corsa, la necessità di riempirsi lo stomaco in fretta e senza spendere troppo è all’ordine del giorno. E nessun pasto completo è più economico del donburi: una ciotola di riso guarnita da fettine di carne e verdure cotte insieme a fuoco lento.

Il donburi classico

Il gyūdon, con carne di manzo e cipolla, è il più classico e popolare dei donburi. Catene di ristoranti come Yoshinoya, Matsuya e Sukiya, hanno fatto del “gustoso, economico e veloce” il loro motto e si possono considerare la Trinità del gyūdon, che viene proposto con tutte le variazioni e accompagnamenti del caso.

Dalla ciotola piccola a quella enorme, dall’aumento di guarnizione al cambio di tipologia di carne. È possibile aggiungere del condimento, come il cipollotto, lo zenzero rosso o l’uovo; accompagnando il tutto con della zuppa di miso e dell’insalata, sarà possibile rimanere sazi per metà giornata.

Oltre il gyudon

Ma il donburi può essere un pasto ancora più ricco e saporito.
Il tendon (uno dei miei preferiti), ovvero la ciotola di riso con tempura di gamberi e verdure, è un’ottima alternativa. La varietà di frutti di mare e ortaggi in pastella con il quale è possibile guarnire la ciotola, può portare a voglie compulsive di frittura.

Per non parlare del katsudon, che prevede una cotoletta di maiale impanata, chiamata tonkatsu, tagliata a fette e adagiata sulla ciotola di riso. A completare il tutto, un uovo sbattuto crudo (che si scalderà con il calore del piatto) accompagnerà la croccantezza della fettina panata. Si diventa sazi solo a parlarne.

L’unadon, uno dei più appetitosi, con strisce di anguilla grigliata in salsa di soia dolce, è tipico della cucina di Tokyo; pare sia proprio nella vecchia capitale (conosciuta come Edo) agli inizi del 1800, che sia nata questa prelibatezza, considerata come il primo tipo di donburi della storia.

Indubbiamente, oltre alla qualità, anche il prezzo sale, specialmente se questi pasti vengono degustati in ristoranti e non in catene “fast-food”. Ma si parla sempre di prezzi molto convenienti che invogliano, ovviamente, ad assaporare una specialità che da anni ricarica le energie di milioni di cittadini per affrontare la giornata lavorativa.

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