
22 Giu KOYASAN, UN LUOGO MISTICO E MAGICO
Uno degli aspetti che attrae molti viaggiatori in Asia, è la ricerca del contrasto tra la modernità delle metropoli e la spiritualità legata alle antiche religioni e filosofie orientali.
Il Giappone, essendo il primo paese asiatico che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha rialzato la testa lanciandosi verso uno sfrenato sviluppo tecnologico ed economico, ha sempre attirato grande curiosità ed interesse.
Al giorno d’oggi però, visitando città come Osaka o Tokyo, illuminate e frenetiche a tutte le ore, ci si può domandare, un po’ frastornati: “esiste ancora un legame con la spiritualità in questo Paese?”
Per fortuna la risposta è affermativa, essendovi molte aree in tutto il Giappone dove è possibile trovare santuari antichi, monasteri e itinerari di pellegrinaggi da seguire a piedi.
Se volete scoprire uno di questi posti, basterà partire comodamente dalla stazione di Namba, nel centro di Osaka, in direzione sud, e raggiungere il Monte Koya (o Koyasan in Giapponese), nella prefettura di Wakayama, in circa 2 ore di treno. Quest’area, situata a 900 metri sul livello del mare, non è molto grande, in quanto si sviluppa per una lunghezza di circa 3 km, ma è senza dubbio uno dei centri spirituali più importanti di tutto il Paese.
Qui, nel 816 d.C, il monaco KUKAI (conosciuto successivamente come KOBO DAISHI), dopo essere rientrato da un viaggio di diversi anni in Cina e aver studiato le filosofie locali e le dottrine del Buddhismo Shingon, vi fondò il primo monastero.
Dopo oltre 1,200 anni, il Monte Koya rimane il cuore del Buddhismo giapponese con i suoi 117 monasteri, meta di pellegrini durante tutto l’arco dell’anno.
Data la vicinanza con Osaka, è possibile decidere di visitare quest’area anche in giornata, ma questo, a mio parere, non renderebbe giustizia a quest’area sacra. L’ideale sarebbe quella di poter passarvi almeno una notte.
Circa la metà dei monasteri mette a disposizione dei viaggiatori delle foresterie (Shukubo), dove poter pernottare e cenare con un tipico pasto vegetariano, preparato direttamente dai monaci del posto. Alloggiare in una di queste strutture, inoltre, consentirà al viaggiatore di partecipare alle meditazioni serali e alle preghiere mattutine (generalmente verso le 6), immergendosi e toccando con mano alcune delle tradizioni di questa affascinante religione.
La caratteristica del Koyasan, che avrete modo di vedere con i vostri occhi, è senza dubbio la fusione armonica della Natura con gli edifici sacri. Il tempio non quindi sarà unicamente la struttura edificata dall’uomo, ma l’incontro stesso di quest’ultimo con l’ambiente circostante. Quando sarete li, prendete sempre qualche minuto per guardarvi attorno è apprezzare tutto questo.
È veramente difficile poter elencare tutto quello che si potrebbe visitare, ma non posso non nominare il KONGOBUJI, ritenuto il tempio principale, edificato per la prima volta nel XVI secolo (una delle tappe del Sacro Pellegrinaggio del Monte Kii, uno dei molti percorsi sacri all’interno della prefettura di Wakayama. Oltre al bellissimo edificio visitabile, molto famoso è il suo giardino di pietra, le cui rocce vanno a formare un Drago protettore del tempio), oppure il DANJO GARAN, che, secondo la leggenda, è il luogo in cui il monaco KOBO DAISHI edificò il primo edificio.
Infine, uno dei luoghi più spettacolari, sviluppatosi nel corso dei secoli, all’interno di un bosco: il cimitero l’OKUNOIN
L’area, lunga circa 2 km che include più di 200,000 monumenti funerari antichi, inizia dopo aver varcato il “Primo Ponte (ichi no hashi)”. Percorrendo il suo viale lastricato si arriverà a quello che è il SANTA SANCTORUM di tutta l’area: il santuario dedicato al monaco KOBO DAISHI. I fedeli potranno fermarsi all’esterno di quest’ultimo e rivolgere le preghiere al santo.
Secondo la tradizione, KOBO DAISHI si trova tuttora all’interno di esso, in uno stato di eterna meditazione e solo pochi monaci autorizzati, possono entrare all’interno, per portare il riso in offerta.
Se avrete modo di passerete la notte in una delle foresterie, consiglio a tutti voi di non mancare anche una passeggiata serale al suo interno. Grazie alle luci fioche posizionate lungo i viali, si potrà assaporare pienamente l’atmosfera senza tempo di questo luogo.
Difficile descrivere le emozioni e le sensazioni che si possono provare in tutta l’area, indipendentemente dalla nostra fede. Consiglio quindi di visitare quest’area e lasciarsi rapire dalla fusione della natura con i luoghi sacri, assorbendo la spiritualità che essa emana.