
19 Apr Il prezioso Museo Savitskij e la cittadina di Nukus
Il Museo Savitskij è una delle cose più straordinarie che si possano vedere in Uzbekistan. Si trova nella parte più occidentale del paese, in quella polverosa e assolata regione desertica che è il Karakalpakstan. Una repubblica fieramente autonoma con proprie tradizioni, lingua, inno e bandiera e tristemente famosa all’estero solo per il disastro del lago d’Aral.
Regione tanto estesa quanto remota che però custodisce alcune perle preziose e soprattutto conserva una genuinità e tranquillità che purtroppo sta sparendo lentamente nel resto del paese, interessato da una massiccia opera di promozione turistica. L’isolamento di questa regione convinse il governo sovietico a farne un sito di ricerca chimica (a Nukus si trovava la sede dell’Istituto di Ricerca chimica dell’Armata Rossa) e di sperimentazione di armi biologiche (isola di Vozrozhdenie).
Nukus
La capitale di questa repubblica è Nukus, una piccola sovieticissima cittadina, costruita quasi interamente negli anni ’30. Questo la rende molto diversa dalle super città turistiche del resto dell’Uzbekistan. Qui non ci sono cupole azzurre, mahalla intricati, né sontuosi mausolei antichi da restaurare selvaggiamente.
Al loro posto si possono trovare mosaici sovietici (quelli rimasti in centro sono molto belli e ben conservati) e quartieri residenziali fatti di edifici prefabbricati e piccole case basse in mattoni tra cui in estate vi capiterà di veder scorrazzare bambini nudi. La pianta della città è regolare e ci sono ampi viali trafficati da un esercito di Chevrolet bianche.
Come in tutte le città centroasiatiche non manca il bazaar, tipicamente organizzato in settori di frutta e verdura, pesce, carne, latticini, banchi di conserve e sacchi di biscotti, abbigliamento e altre amenità. Merita una visita di qualche ora!
Il museo d’arte Savitskij
I capolavori conservati al museo Savitskij sono uno dei motivi principali per spingersi fino alla remota Nukus. E’ un museo davvero ricco, ben organizzato e con ottime guide, tanto da meritarsi l’appellativo di “Louvre del deserto”. Il leggendario artista e collezionista Igor Savitskij, nato a Kiev, formatosi a Mosca e catapultato in Uzbekistan nel 1942 è riuscito a creare una collezione straordinaria, una delle più grandi dell’Avanguardia russa nel mondo, seconda solo a quella del Museo Russo di San Pietroburgo.
Vi si trovano opere degli anni Venti e Trenta del ‘900 di artisti non allineati al Realismo socialista e spesso deportati nei gulag. Ma non ci sono solo artisti russi, il museo ospita anche esponenti locali di un’autentica scuola nazionale, affascinante, unica e diversa dal movimento russo. Savitskij ha creato un’opera davvero straordinaria e multietnica che riunisce artisti russi, uzbeki, kazaki, armeni, siberiani.
Visitando questo museo ci si rende conto di come una pagina straordinaria dell’arte della prima metà del XX sec sia ancora troppo poco conosciuta.
Come raggiungere Nukus
La posizione di Nukus è piuttosto defilata. Il modo più semplice e veloce per raggiungerla è con un volo da Tashkent. Ci sono collegamenti giornalieri e il volo dura circa 1 ora e mezza.
Altrimenti potete optare per un lungo trasferimento in treno notturno. Treni puntuali e puliti, il modo più interessante per spostarsi, ma non ci sono collegamenti veloci. E se viaggiate in estate considerate che non c’è l’aria condizionata. I treni veloci e moderni esistono ma per il momento collegano la capitale, Bukhara e Samarcanda.