
12 Gen La Moscovia
Nei secoli XIV – XV la Moscovia indicava le terre comprese tra il tratto superiore del Volga e l’Oka. Costituiva il cuore della Russia comprendente le città di Mosca, Vladimir, Suzdal, Yaroslavl, Rjazan, Kostroma, Rostov ed altre città che oggi fanno parte del cosiddetto Anello d’oro (qui trovate una proposta per scoprire alcune di queste città). La regione veniva anche chiamata Zalesskaja Zemlja (terra al di là della foresta). E’ stata identificata come la Mesopotamia russa. La terra in cui ebbe inizio la costituzione di questo Paese e che vedrà Mosca, tra il XIII ed il XIV secolo, trasformarsi nel cuore politico e religioso dell’antica Rus’.
Alla domanda: “meglio Mosca o San Pietroburgo?” io rispondo sempre.. “dipende”!
Intendiamoci.
Sono entrambe molto belle, ricche di una storia affascinante e gloriosa, ognuna con le sue peculiarità.
San Pietroburgo
è molto simile alle grandi capitali europee. Questa era la volontà di Pietro il Grande quando la fondò. La tanto amata Amsterdam e Venezia furono i suoi modelli. Oggi è una città frizzante e fervente dal punto di vista culturale pur nella sua monumentalità.
Ma Mosca…
Mosca è Mosca! Mosca è antica, quasi magnetica. Ti cattura ad ogni sguardo. Il peso della sua storia quasi millenaria si percepisce nel suo tessuto urbano. Sali sul nuovissimo ponte sulla Moscova all’interno del Parco Zaryadye, e mentre sei lì sopra, da un lato puoi intravedere una delle “Sette Sorelle” (monolitici grattacieli di epoca sovietica); dall’altro lato, le cupole medievali di San Basilio e poco più in là i grattacieli della City.
La modernità convive con l’antichità in questa capitale da 12 milioni di abitanti. Mosca è una città che non ti lascia indifferente. Molti sono i luoghi che assolutamente non si possono perdere e di cui tutte le guide parlano. Ma in questo articolo preferisco parlarvi di alcuni luoghi insoliti o comunque meno frequentati dalle folle di turisti che si accalcano nel centro.
Museo dell’icona russa e Taganskij Rajon
Il piccolo Museo dell’Icona Russa è situato nel centro di Mosca, in via Goncharnaya ed ospita una collezione di circa 5000 pezzi. E’ una ricca raccolta di icone non solo medievali ma anche più tarde, con una grande varietà di scuole e tendenze. L’icona occupa un posto molto importante nella spiritualità russa!
Perchè? L’icona è espressione illuminante della bellezza divina, portatrice di salvezza. Il vero veniva identificato con il bello e viceversa. Questa convinzione è rimasta immutata nei secoli, non so se ricordate le parole del principe Myshkin ne l’idiota di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Bellezza come salvezza del mondo e quindi identificata con Cristo. La più antica icona russa si trova a Mosca nella Cattedrale della Dormizione all’interno del Cremlino, ed è l’icona di San Giorgio (XI-XII sec). Se andate a Mosca, e come me siete appassionati di arte antica, non potete perdervi l’incontro con questi capolavori. L’aura di sacralità e solennità che emanano, esprime l’importanza che l’immagine aveva nella spiritualità russa.
Le stazioni della metropolitana più vicine sono Taganskaja e Kitaj Gorod. Questo museo si trova nel quartiere Taganskij, situato oltre il fiume Jauza, affluente della Moskova, e che anticamente ospitava insediamenti liberi di fabbri e ceramisti (Goncharnaya ulitsa significa appunto via dei ceramisti). Si trova in questo quartiere anche il Krutitskoe Podvor’e, antico monastero della Russia medievale dal fascino un pò decadente! La sua facciata in mattoni rossi cattura i pochi turisti che si avventurano fin qui. Facilmente raggiungibile dal centro con le linee 7 e 10 oppure con l’autobus 158.
Via Myasnitskaya
In questa via abitavano i macellai e qui si trovavano le loro botteghe (“myasa” significa carne). Questa via merita veramente una passeggiata perché custodisce pezzi di storia moscovita non indifferenti: Palazzo Saltykovykh-Chertkovykh, famoso per la biblioteca da cui Lev Tolstoj ha selezionato i materiali per il suo romanzo “Guerra e Pace”; per gli appassionati di tè e caffè l’Antica casa del tè Perlov. Fin dai tempi di Caterina II la famiglia Perlov iniziò a commerciare tè tanto da diventare fornitore ufficiale della famiglia imperiale. Il facoltoso mercante, le diede sembianze di una pagoda, per compiacere l’ambasciatore dell’impero cinese in visita a Mosca nel 1896.
L’intero edificio era in stile cinese, vi era la bandiera e i commessi vestivano camicie rosse e gialle. Ornamenti di serpenti, lanterne orientali, vasi e sculture in porcellana cinese ornavano il negozio e i clienti potevano sedersi su cuscini di seta. Nel periodo sovietico solo il piano terra rimase adibito a negozio, mentre i piani superiori divennero delle kommunalki (le tipiche case comuni, con una stanza per famiglia e cucina e toilette comuni). Dopo il restauro, nel 1997 tornò al suo antico splendore e ancora oggi qui si può gustare un ottima tazza di tè e trovare miscele pregiate spesso introvabili. Il posto ideale per una tappa tè e anche per comprare qualche regalo da portare agli amici. Potete raggiungere via Myasnitskaya con le linee metro 1 e 6.
Via Il’inka
La via prende il nome dal monastero in onore di Elia il Profeta che sorgeva proprio qui, ma fu anche centro della vita commerciale e bancaria della città. Col tempo si trasformò nella principale via commerciale di Mosca. Qui si trovava la Borsa e tutt’ora ci sono le sedi delle più grandi banche della Russia. Si trova proprio a 5 minuti dalla Piazza Rossa.
Anello d’oro
Mosca è la città che non dorme mai, anche se è vero che ci sono molti parchi e angolini in cui si può trovare rifugio dal caos. Per questo i moscoviti amano, soprattutto in estate, recarsi nelle loro dacie in campagna. Il contrasto tra i ritmi frenetici di Mosca e la tranquillità della campagna che la circonda, vi stupirà ancora di più. Visitare le città che fanno parte del circuito dell’Anello d’oro sarà l’occasione ideale.
Una curiosità. La definizione Anello d’oro per indicare le città intorno a Mosca è abbastanza recente. Risale al 1967 e fu inventata dal giornalista sovietico Jurij Bychov per indicare un itinerario turistico che toccava questi antichi Principati. Una serie di saggi del giornalista, pubblicati sul giornale Sovietskaya Kultura con il titolo di “Anello d’oro” fece sì che questo nome divenne la designazione ufficiale di questo percorso. Oggi sono città piuttosto piccole ma nei loro preziosi monumenti in pietra bianca conservano ancora importanti pagine di storia.
Se vi ho incuriosito troverete altre informazioni cliccando sulla mappa qui sotto.