La tradizione del balletto in Russia

Vi porto nel mondo incantato del balletto russo. Ok è vero.. non a tutti piace il genere! Ma come ormai avrete capito mi piace parlarvi della Russia in tutte le salse, più o meno popolari. E se state programmando un viaggio in Russia è una esperienza che vale la pena di fare. E’ una di quelle cose così tipicamente russe! Una forma d’arte qui molto apprezzata, di lunga tradizione e ammirata in tutto il mondo. Inoltre in queste lunghe giornate di isolamento avvicinarvi a questo aspetto della cultura russa porterà una ventata di musica e colore e una distrazione dalle cattive notizie da cui siamo bombardati.

Il Teatro Bolshoj

La tradizione risale al 1738 e furono per primi maestri francesi a far fiorire l’arte della danza classica in Russia. L’influenza della lingua e della cultura francese risale ai tempi di Pietro il Grande. Se mai leggerete Guerra e Pace (potrebbe occuparvi gran parte di questa quarantena!) vi renderete conto di quanto fosse radicata nella mente degli aristocratici russi. Ma per non iniziare a divagare torniamo alla danza! Un nome che sicuramente ricorderete è Marius Petipa. Nato a Marsiglia, lavorò in Russia per oltre 60 anni. Dal genio di Petipa e di Chajkovskij nasceranno alcuni dei più conosciuti capolavori della storia del balletto: il Lago dei cigni, la Bella addormentata, lo Schiaccianoci. E’ sepolto al Cimitero Tichvin del Monastero di Alexander Nevskij, a pochi passi proprio da Chajkovskij. Un cimitero suggestivo di San Pietroburgo, che custodisce le spoglie di molti nomi illustri della cultura russa.

La tomba di Marius Petipa al cimitero Tichvin – monastero di Aleskandr Nevskij a San Pietroburgo

Chi rivoluzionò e rese celebre in tutto il mondo questa forma d’arte fu Sergej Dyagilev. La sua compagnia “Balletti russi” diventerà la compagnia più influente del XX secolo. La scintilla nascerà dall’incontro dei canoni russi con la cultura occidentale. Ciò che ne deriverà sarà una fusione tra musica, balletto e scenario sapientemente miscelate da Dyagilev e Fokin e con il contributo di celebri maestri dell’epoca. Il successo sarà non solo parigino, dove il balletto sembrava essere stato dimenticato, ma mondiale e farà della tradizione russa della danza, l’eccellenza.

E allora ecco due suggerimenti: La bella addormentata e Il Fiore di pietra.

LA BELLA ADDORMENTATA

La favola per eccellenza di Charles Perrault. In questa versione in musica e sulle punte. Nasce a San Pietroburgo, nel 1890 quando va in scena la prima rappresentazione al Teatro Mariinskij, secondo dei tre balletti composti da Pëtr Il’ič. Il libretto fu scritto dal sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo Ivan Vsevolozhsky che affida la coreografia a Marius Petipa. Curiosamente il balletto arrivò prima al Teatro alla Scala di Milano (1896) che al Teatro Bolshoj a Mosca (1899). I coreografi si ispirarono alle illustrazioni di Gustav Doré delle favole di Perrault e vista la passione di Vsevolozhsky per l’epoca di Luigi XIV lo scenario è ambientato in una ipotetica corte del XVII secolo.

Colorato, allegro e con lieto fine vi terrà compagnia per buone due ore e mezza.

IL FIORE DI PIETRA

La bellissima Regina della Montagna di Rame

Questa è una chicca, sconosciuta al grande pubblico! Diciamo che se non siete proprio amanti del balletto forse potrei consigliarvi di iniziare da qui (giuro che è piaciuto anche a Luca che i balletti li odia!). Piter dicembre 2016 al Teatro Mariinskij, una delle sue rare rappresentazioni. Ispirato a una fiaba tradizionale dei monti Urali e musicato da Prokofiev. Una storia fatta di malachite e di una bellissima fata che appartiene alla tradizione dei minatori dei monti Urali: la Regina della Montagna di rame che muta aspetto trasformandosi ora in una lucertola d’oro ora in una bella fanciulla. E proprio nei monti Urali, poco più che colline per chi è abituato alle Alpi, che nasce la malachite (малахит), pietra con cui il protagonista Danila cerca di costruire il fiore perfetto. Una favola intrisa di folklore russo!

Balletto il Fiore di Pietra nel dicembre 2016 al teatro Mariimskij

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