
20 Gen La Penisola di Kola: 3 ragioni che ne fanno un posto incredibile
Aurore Boreali, popolazioni Sami, i magnifici paesaggi del mare di Barents. Oggi vi voglio parlare di un viaggio particolare, specifico! Che vi porta nella notte polare che può essere non solo dura e cupa, ma davvero bella! Se il cielo è senza nuvole, accompagnata dalla luce della luna e da numerose stelle, si può veder danzare nel cielo l’Aurora Boreale. E’ un regalo che ci fa il cielo oltre il Circolo Polare Artico. Le terre sono quelle dell’Estremo Nord Europeo, dove vivono ancora le popolazioni Sami. Molti riconoscono questo lembo d’Europa selvaggia nella Lapponia, ma pochi sanno che la stessa esperienza è possibile viverla con un viaggio in Penisola di Kola. Penisola che? Sì, la Penisola di Kola.. quella protuberanza bagnata dal mar Bianco e dal mare di Barents alle estremità settentrionali della Russia europea, proprio attaccata alla Finlandia.
L’occasione è ghiotta per conoscere il popolo Sami, le sue abitazioni e tradizioni, la sua cucina. Un solo popolo distribuito sul territorio di quattro Stati: Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia. E’ un’esperienza insolita, ma genuina che rende il viaggio unico. Vedrete renne settentrionali, volpi polari e cani Husky di cui visiterete anche una fattoria.
Le escursioni in motoslitta o in slitte trainate da Husky sono esperienze emozionanti che danno un gusto particolare alla ricerca delle Aurore Boreali. Quello delle Aurore è un fenomeno naturale che non si può “prenotare” o assicurare, ma è un fenomeno scientifico che si può prevedere, con buona approssimazione, con strumenti adatti e con l’esperienza.
L’emozione continua sul mare di Barents circondati da splendidi panorami sul mare, sulle rocce e sulla tundra. Ma sulle sue sponde trova posto anche il degrado dell’uomo, che però assume qui una connotazione di romantica decadenza. E’ il villaggio di Teriberka. Questo piccolo agglomerato è un mix di misticismo, natura selvaggia del nord, patrimonio pre-sovietico e sovietico. Diventato famoso grazie al film di Alexei Zvyagintsev: “Leviathan”, il piccolo villaggio sulle rive del mare di Barents fu un tempo centro fiorente della pesca, popolato e vivace. Ma con l’avvento della pesca industriale conoscerà un lungo declino, cominciato negli anni ’70, il cui emblema sembrano essere gli scheletri di navi abbandonati sulla spiaggia. Da molti anni i suoi abitanti resistono attraverso l’abbandono e le avversità e cercano di far fronte alla decadenza. Qui approdano pochi turisti in cerca di solitudine, ma anche incuriositi da questo piccolo villaggio divenuto famoso grazie ad un film vincitore del Golden Globe nel 2015.
Delle aurore lapponi ne parla National Geographic in questo articolo, le esperienze proposte sono le stesse possibili in Penisola di Kola che trovate qui.