
23 Dic Una ricetta regale per la tavola delle feste.
Siete alla ricerca di una ricetta diversa da portare sulla vostra tavola natalizia o per il vostro Capodanno? Perché non un piatto russo? Oltre alla tradizionale salad-olivier-mai-più-senza (di cui vi ho già parlato qui), potreste provare anche le ghiottissime cotolette o polpettine alla Pozharski: si preparano con carne magra di vitello o pollo tritata finemente, burro, mollica di pan carré ammollata nel latte e strizzata, sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Impanate e fritte (leggere!). Certo, le cotolette non saranno particolarmente eleganti da portare sulla tavola delle feste, ma in questo caso parliamo di cotolette regali degne dei palati più fini. E inoltre possono essere presentate come sfizioso finger food! Prima di darvi la ricetta vi racconto in due parole la storia di questo piatto, così capirete perché portandole sulla vostra tavola potrete sentirvi dei veri Zar.
Tra Mosca e San Pietroburgo, lungo quella che è chiamata la “Via Imperiale” si trova la prospera cittadina di Torzhok. Famosa per i ricami in oro e le sue belle chiese, lo è altrettanto per una delle più golose tra le ricette russe: le Kotlety Pozharskie.
In questa ricca città mercantile si trovava l’Osteria Pozharski, famosa appunto per le sue cotolette di vitello. Secondo la leggenda lo zar Nicola I, che voleva assaggiare questa specialità, si recò presso l’Osteria senza preavviso. Purtroppo l’oste aveva terminato il vitello e così preparò le sue famose cotolette con selvaggina e pollame che aveva a disposizione. Nonostante questa variante alla ricetta originale, lo Zar ne fu così entusiasta da inserirle nel menu imperiale.
Non solo lo Zar si innamorò di queste polpette, ma anche Alexandr Pushkin raccomandava di “cenare presso Pozharski in Torzhok e provare le cotolette fritte che aiutano a recuperare uno stato d’animo leggero”.
In seguito entrarono a far parte di molti ricettari. Il primo ricettario di cucina russa in cui vennero inserite risale alla metà del 1800, e all’inizio del XX secolo comparvero anche nel ricettario dell’illustre cuoco francese Auguste Escoffier.
Queste delicatissime polpette, oltre che nella loro versione originale a base di vitello o pollo, possono essere preparate anche a base di pesce o cacciagione.
In rete ho trovato questa interessante ulteriore variante più attenta alla dieta, che sostituisce il burro e la panna, con olio e yogurt. Ringrazio la gentilissima Maurizia per la sua disponibilità.
Priatnovo appetita!
RICETTA
Dosi per 4/6 persone
350 gr di polpa di pollo macinata finemente, 40 gr di pancarrè (2 fette circa), 1 yogurt bianco non dolce, 1 uovo e pane grattugiato per la panatura, sale, pepe, noce moscata.
Porre le fette di pancarrè in un piatto e versare su ogni fetta lo yogurt in modo che lo ricopra da entrambi i lati: lasciare riposare per un’oretta circa, coperto, in modo che lo yogurt si assorba nel pane.
Porre poi la carne macinata di pollo in un mixer insieme con il pane ammollato nello yogurt, sale e poco pepe (il pane non va strizzato lasciare solo nel piatto lo yogurt in eccesso che non si è assorbito). Grattugiare anche un po’ di noce moscata e aggiungerla all’impasto. Frullare il tutto nel mixer fino ad ottenere un composto omogeneo. Preparare per la panatura un piatto con il pane grattugiato ed un piatto con l’uovo sbattuto.
Suddividete il composto in circa 8 porzioni: appiattirle con il palmo della pano in modo da ottenere delle cotolette, di circa 1 cm di spessore, da passare prima nell’uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato. Le cotolette così preparare hanno un impasto morbido: girarle nell’uovo e poi nel pane con l’aiuto di una paletta.
Cottura in padella: cuocere in una padella unta d’olio su fiamma media fino a doratura da entrambi i lati
Cottura in forno preparare una teglia foderata con carta oleata e unta di olio: porre le cotolette e ungerle anche nella parte superiore utilizzando un pennello da cucina. Cuocere a 180 °C per 20-30 minuti, girandole a metà cottura.
La ricetta è tratta dal blog: Le ricette per gli amici del Pozzo Bianco.