
22 Gen Viaggiatori vs. Turisti: Un’Incessante Discussione
Da sempre, sin dall’alba dei viaggi, è in corso un dibattito tra chi si considera un vero viaggiatore e chi si identifica come semplice turista. Proprio come in una frenetica arena calcistica, le due fazioni lottano per rivendicare il primato e le proprie ragioni, senza mai trovare un vero vincitore.
Ho riflettuto sulla questione, chiedendomi se fosse possibile giungere a una risposta, seppur non definitiva, che possa soddisfare entrambi i lati.
Non credo che si possa realmente schierarsi da una parte o dall’altra. È più una questione di percezione personale su come vivere un’esperienza al di fuori delle proprie mura. Etichettare qualcuno in base al proprio modo di viaggiare mi sembra ingiusto; ognuno di noi porta con sé una storia unica e personale che influisce su ogni decisione che prendiamo.
Anche se ci consideriamo “viaggiatori”, dovremmo astenersi dal giudicare le scelte altrui, specialmente nei confronti di chi vive il viaggio in modo differente. Etichettare come semplici turisti coloro che si approcciano alla vita in modo diverso non è solo inappropriato, ma anche eticamente discutibile.
Ma allora, esiste realmente una differenza tra viaggiatore e turista?
Personalmente, ritengo di sì. Tuttavia, navigando tra i mille e più blog di viaggio, emerge che il “verosimile” viaggiatore è colui che organizza tutto in autonomia, risparmiando, mentre il turista sarebbe chi si affida a un’agenzia di viaggio, spendendo di più. Altri sostengono che la vera distinzione derivi dalla distanza della meta: più è lontano il viaggio, più ci si sente autorizzati a definirsi viaggiatori, ma da chi questa autorizzazione venga conferita rimane un mistero.
Come ho accennato, credo che ci sia una distinzione, ma non è legata né al costo del viaggio né alla destinazione esotica. La vera differenza risiede nell’atteggiamento e nell’approccio che abbiamo nei confronti del “diverso” quando viaggiamo. Se accogliamo le nuove esperienze, che siano umane, culinarie o culturali, come un valore aggiunto, allora possiamo considerarci viaggiatori. Se, al contrario, proviamo fastidio per le novità, è probabile che ci comportiamo più come turisti.
Non c’è nulla di sbagliato nel cercare il comfort anche a distanza da casa. Per noi italiani, ad esempio, trovare un buon caffè è spesso una priorità. Ciò che conta è che questa ricerca non si traduca in frustrazione, ma diventi un’opportunità per provare nuove bevande, come il tè in Asia o il caffè in Africa.
Che tu sia un viaggiatore o un turista, per vivere appieno l’esperienza che hai scelto, è fondamentale evitare di consumare i luoghi che visiti. Invece, abbraccia gli imprevisti e rispetta l’ambiente, le tradizioni e le persone che incontri lungo il cammino.
Solo così potremo definirci davvero viaggiatori e tornare a casa migliori rispetto a quando siamo partiti. ✈️