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Viaggiare nei luoghi dell’Anima: la PATAGONIA e gli indimenticabili colori dell’Autunno

Mastro Patagonico oggi vi racconta del suo viaggio dell’anima nell’emisfero australe, per descrivervi le atmosfere e i colori dell’autunno in Patagonia (Marzo e Aprile), quando questa Terra meravigliosa, con i suoi boschi e le sue montagne, si riveste di splendide sfumature di rosso, arancione, giallo e ocra, senza dimenticare le infinite gradazioni delle piante sempreverdi.

La Patagonia, terra leggendaria di spazi immensi, di condor e ghiacciai, di piogge e arcobaleni, di fiori e ruscelli, di picchi maestosi, scalate estreme e sfide tra uomo e natura, di grandi parchi naturali dove godere dell’incantevole e selvaggia natura avvolta nel silenzio, di steppe sferzate dal vento.

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La Patagonia, ultimo orgoglioso avamposto abitato, prima di avventurarsi in Antartide, è una terra che non lascia indifferenti, cattura il cuore (io conosco bene questa sensazione dolcissima e insieme esaltante).

E’ impossibile liberarsi dal suo incantesimo, soprattutto se vissuta in primavera e in autunno, le stagioni più indicate per un viaggio in Argentina, quando le temperature sono più miti e i colori della natura dipingono paesaggi incantevoli.

Mastro Patagonico vi consiglia gli itinerari di una delle zone più belle di questa generosa Terra, in uno degli angoli più incantevoli della costa Atlantica a sud.

Partendo da Buenos Aires, città cosmopolita, culla del tango, con i diversi aspetti della sua architettura, la varietà dei suoi quartieri e la sua speciale umanità, si approda subito nel sud più a sud del mondo, Ushuaia, punto comunemente definito come “fin del Mundo”, da cui raggiungere il Parco Nazionale Terra del Fuoco, un ambiente vergine e incontaminato, caratterizzato da foreste impenetrabili, torbiere, laghi e pianure.

Per chi lo desidera, la possibilità di navigare sul Canale di Beagle a bordo di un moderno catamarano ripercorrendo la rotta di grandi esploratori, fino al celebre faro “Les Eclareurs” e l’Isla de los Lobos, popolata da leoni marini e cormorani.

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Proseguiamo per Calafate, dove è d’obbligo la visita al Parque Nacional Los Glaciares, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità; il nome deriva dai 47 ghiacciai che lo formano; il più famoso, il Perito Moreno, situato nell’estremo sud-ovest del Lago Argentino, terza riserva di acqua dolce al mondo e uno dei pochi ghiacciai in fase di avanzamento.

La navigazione sul Lago Argentino tra iceberg e montagne permette di raggiungere uno dei luoghi più mitici dell’intera Patagonia, la suggestiva Estancia Cristina, e vi permette di entrare in contatto con un ambiente naturale tanto unico quanto remoto, intriso della cultura e della vita dei pionieri e delle interazioni tra loro ed i celebri esploratori del secolo passato.

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Dopo aver ammirato questi splendidi panorami di iceberg e montagne, suggerisco una visita al moderno e spettacolare museo Glaciarium di El Calafate che ha l’obiettivo di fornire ai visitatori un quadro esaustivo ed emozionante delle bellezze estreme del Parco Nazionale Los Glaciares, e sensibilizzare i visitatori sull’importanza della conservazione dei ghiacciai.

Di rientro nella capitale argentina, Buenos Aires, non potrà certo mancare una cena con l’esclusivo spettacolo di Tango, per entrare nel vivo delle tradizioni locali e ammirare il ballo più sensuale e affascinante che esista, prima di fare rientro in Italia…

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