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I BOSCHI PIETRIFICATI della Patagonia: Enigma risolto di 150 Milioni di Anni

Viaggiare in Patagonia emoziona per tantissimi motivi, primo tra tutti per la sorprendente natura che si manifesta misteriosamente sotto forma di colori, profumi, panorami, angoli remoti ed autentici risalenti a milioni di anni fa.

Ed è a proposito di territori appartenenti ad ere lontanissime che vi pongo un quesito: avete mai sentito parlare dei boschi pietrificati della Patagonia Argentina? O meglio ancora, avete mai fatto un’escursione in queste magiche foreste? Io si, da appassionato patagonico quale sono.

La prima volta che mi sono trovato al cospetto di una foresta pietrificata ho avuto il timore di vedere apparire da un momento all’altro un dinosauro e parlando con gli autoctoni ho appreso la seguente appassionante storia.

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La Patagonia di 150 milioni di anni non era la zona arida di oggi, al contrario, era coperta da una vegetazione rigogliosa, e nei tanti meravigliosi boschi svettavano araucarie, pini, felci e tanta altra flora lussureggiante. Il differente clima umido e caldo consentiva lo sviluppo di organismi vegetali e la nascita di corsi d’acqua, fiumi e laghi e i dinosauri facevano da padroni.

In seguito a varie ciclopiche eruzioni di vulcani, e secondo alcune teorie anche per la caduta di enormi meteoriti, i boschi furono distrutti ed a partire da quel momento nulla più fu come prima, il cambiamento fu radicale, dal punto di vista climatico ed ambientale.

I boschi furono sepolti per intero da uno strato di cenere vulcanica e lava.

 

Ma siccome “niente è per sempre”, nel corso degli anni l’azione erosiva del vento e delle piogge ha rivelato il nuovo volto delle foreste, così che i vecchi alberi sono riemersi, trasformati in pietra, le loro cortecce hanno una consistenza granitica, merito di minerali e di sostanze contenenti silicio, portati dall’acqua e dai fenomeni atmosferici.

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Oggi esistono in Patagonia tre boschi pietrificati, testimoni di quel processo millenario: José de Ormachea, Jaramillo e La Leona.

Il primo di questi è a 30 chilometri dalla località di Sarmiento (Provincia di Chubut), lungo la mitica Ruta 40. La foresta pietrificata di José de Ormachea, secondo alcune fonti la più grande al mondo, riceve annualmente migliaia di visitatori.

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Il Bosco Pietrificato Jaramillo, dichiarato Monumento Naturale Nazionale, si trova invece a 150 chilometri dalla località di Jaramillo, nella Provincia di Santa Cruz, lungo la famosa Ruta 3 Atlantica, e offre ai visitatori stupende passeggiate lungo sentieri punteggiati di cactus, con l’interessante possibilità di visitare un piccolo museo. Pare che esso al tempo delle grandi eruzioni ospitasse esemplari di alberi già vecchi di circa mille anni.

Il bosco pietrificato de La Leona è il più facilmente accessibile, un centinaio di chilometri a nord di El Calafate, la cittadina, luogo di partenza delle escursioni per il Parque Nacional Los Glaciares e per il magnifico ghiacciaio Perito Moreno. Si percorre la mitica Ruta 40 verso nord sino a La Leona, ai piedi della Collina Los Hornos, fino a giungere nel territorio privato della Estancia Santa Teresita, dove si trova la Foresta pietrificata.

Da qui è possibile esplorare la zona ricca di tronchi pietrificati e resti fossili di frutti, semi, foglie oltre a fossili di differenti tipi di dinosauro.

La storia è di tutti, a noi il dovere di condividerla e non di sottrarla.

Ricordo un aneddoto risalente alla prima volta che visitai la foresta pietrificata di Ormachea, raccontatomi dal guardaparco. Pochi giorni prima aveva sorpreso un visitatore dall’andatura incerta perché trasportava sulle spalle uno zaino enorme. Insospettitosi chiese al turista di aprire lo zaino e non si sorprese nell’appurare che fosse pieno zeppo di fossili, trafugati contro tutte le leggi locali.

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Per visitare Ormachea, occorre percorrere la Ruta 40 da Calafate a Comodoro Rivadavia o viceversa.
Per Jaramillo, la Ruta 3, ca. 300 km a sud di Comodoro Rivadavia.
Il percorso per raggiungere il Bosque La Leona è il più facile, ed è visitabile come estensione da Calafate o viaggiando per o da El Chaltén (Fitz Roy).

I boschi pietrificati patagonici, anime pulsanti immerse nel silenzio, appena interrotto dal passaggio di agili guanacos e dall’immancabile vento di questa splendida terra.

A questo link è possibile vedere il documentario “la foresta fossile della Patagonia”, con Alberto Angela

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