
14 Feb L’INDIA A COLORI, I COLORI DELL’INDIA
La bandiera indiana racconta i valori profondi di questo popolo attraverso la millenaria tradizione sincretistica, con il simbolismo dei due colori verde e arancione (color zafferano, per la precisione, il cui nome è kesari) che stanno a rappresentare le due più grandi religioni presenti nel sub-continente indiano: l’arancione collegato all’induismo ed il verde all’islamismo.
Mentre la striscia bianca, che li separa e li unisce allo stesso tempo, evidenzia la neutralità e l’intento di pace, oggi diventata radice fondante di un’aspirazione alla convivenza fra i due credi, che non tramonta mai e resta manifesta attraverso la fratellanza inalterata che si respira conoscendo le persone e le interazioni fra le comunità locali.
L’elemento più importante, posto al centro della bandiera, è la ruota blu, simbolo del leggendario imperatore Ashoka (vissuto fra il 300 ed il 200 avanti Cristo), noto per la sua conversione dall’induismo al buddhismo, ma soprattutto per la sua politica di profonda tolleranza nei confronti di tutti i credi religiosi.
Di colore blu navy la ruota rappresenta il chakra blu, il quinto chakra, Vishuddi centro energetico dell’espressione che si trova nella gola ed è la “vera voce” quella sacra, oltre il dualismo.
Stefania Gigliotti – Mastro Saree
Il suo design è quello della ruota che appare sul Capitello del Leone di Sarnath realizzato dall’imperatore Maurya Ashoka del III secolo a.C. la ruota simboleggia che c’è vita nel movimento e morte nella stagnazione.
La versione più patriottica contemporanea, post insediamento dell’attuale presidente, definisce la bandiera nazionale espressione della forza e del coraggio del Paese.
La fascia centrale bianca indica pace e verità con il Dharma Chakra.
L’ultima fascia di colore verde mostra la fertilità del Paese, la crescita e la prosperità della terra. Il chakra o ruota rappresenta anche l’arma di Vishṇu (quindi, anche un simbolo della divinità) e indica la ciclicità della vita, la ruota vorticosa della volontà e del potere spirituale della divinità a cui è associata.
Nel 1950, il 26 gennaio nacque la Costituzione e l’India divenne una repubblica indipendente con un governo democratico.
Libertà nella mente, Forza nelle parole, Purezza nel nostro sangue, Orgoglio nelle nostre anime, Zelo nei nostri cuori: Salutiamo la nostra India nel Giorno della Repubblica.
Questo è un classico messaggio del Republic Day che poco ricalca lo status del paese.
Due parole su Sarnath, che si trova a circa 13 km a nord-est di Varanasi. Il nome Sarnath deriva dalla parola sanscrita Sāranganātha (o Sārangnāth in lingua pali), che si traduce in “Signore dei cervi”. Il nome si riferisce a un’antica leggenda buddista, in cui il Bodhisattva era un cervo e offrì la sua vita a un re invece della cerva che il re intendeva uccidere.
Il re fu così commosso che creò il parco come santuario dei cervi.