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Squali nel Mar Mediterraneo

Uno squalo si è avvicinato a pochi metri dalla riva a San Lorenzo al Mare (IM), in pieno  Mediterraneo, nella nostrana Liguria, qualche giorno fa. Stava inseguendo una preda e si è spinto a cacciarla praticamente sul bagnasciuga.

Sorpresi? Non c’è nulla di cui meravigliarsi. Se non che lo squalo volpe è un animale d’alto mare, che raramente si spinge in acque così basse, almeno nel Mediterraneo e nell’Atlantico.

Infatti il Mare Nostrum è in teoria l’habitat naturale di molte specie di squalo variamente interessanti per i subacquei: la verdesca, il mako, lo squalo bianco, lo squalo elefante, lo squalo grigio plumbeo, lo smeriglio, lo squalo volpe, il capopiatto, il gattuccio, lo squalo angelo.

 

Questo in teoria. In pratica, noi sapiens abbiamo sterminato gli squali con la pesca e l’inquinamento: quindi è estremamente improbabile incontrarli in immersione. Ma può ancora capitare, con molta fortuna. Personalmente, mi sono (anni fa) imbattuto sott’acqua in una verdesca sulla Secca di Santo Stefano, sul lato più esterno. Varie volte ho visto i gattucci, piccoli squali bentonici. Mi è capitato inoltre di vedere più volte scaricare squali da pescherecci nel porto di Oneglia e di Sanremo: mako, smerigli, volpe, un capopiatto, palombi, gattucci, una volta anche uno squalo angelo (o squadro).

 

Lo ammetto: ho provato a ricreare le condizioni giuste per un incontro con squali pelagici un paio di anni fa, con il mio fratellone d’immersioni Alfonso. Siamo andati al largo di Bordighera, in corrispondenza della scarpata continentale, e abbiamo pasturato per ore con sardine, acciughe, teste di ricciola e la tipica brodaglia oleosa e puzzolente utilizzata (con successo) alle Azzorre per richiamare verdesche e mako: ma la cosa più grossa richiamata dal blu in quell’occasione fu un branco di sgombri. Niente altro.

A un certo punto, visto che ci eravamo previdentemente portati il cavo per allenarci in apnea, la scena raccapricciante e un po’ demenziale che si sarebbe presentata ad un ipotetico osservatore era quella di due apneisti folli che scendevano in profondità, nel bel mezzo di una scia sanguinolenta e fetente. Forse abbiamo le sinapsi bruciate dal sale, ma siamo malati di mare e squali, che rispettiamo ma non temiamo. E infatti a settembre ritenteremo, sempre nel Mar Ligure, a pasturare.

 

Ma quali sono i posti più “squalosi” del Mediterraneo italiano? In linea di principio, isolotti che emergono dagli abissi, secche e banchi pelagici sono adatti. E nei nostri mari ce ne sono a bizzeffe.

Tra i siti d’immersione più noti dove con un minimo di regolarità sono stati avvistati squali, si annoverano l’isolotto di Lampione a Lampedusa, la Secca del Papa a Tavolara, di cui vi ho già raccontato, e i vari banchi del Canale di Sicilia.

Si tratta comunque di incontri dalla probabilità davvero remota. Se avete segnalazioni recenti ed affidabili di squali nei nostri mari, per favore segnalatemeli nei commenti, o scrivendo a mastrosommerso@mastroviaggiatore.it. Ma se volete incontrare con certezza lo squalo volpe, vi conviene fare rotta su Malapasqua.

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