
05 Ago No alla mano morta subacquea: 5 motivi per non toccare gli animali marini durante le immersioni
Ammettetelo, quante volte avete allungato la mano? Quante volte avete toccato un pesce, un nudibranchio, un corallo molle o un crostaceo durante un’immersione subacquea?
Siate onesti… Credo che ben pochi subacquei possano dichiararsi innocenti (me incluso).
Però non si fa. Perché non va bene, stride con l’ambiente subacqueo e con le abitudini di vita dei suoi abitanti per almeno 5 buoni motivi.
1) Differenze negli organi sensoriali e nel loro utilizzo
Noi siamo scimmie antropomorfe. Il tatto e la manipolazione fanno parte della nostra natura: noi afferriamo, tocchiamo, utilizziamo continuamente i nostri cari pollici opponibili, lo facciamo istintivamente, di continuo.
Gli animali marini no. Anche loro utilizzano i sensi, ma in modo diverso, utilizzando differenti “tecnologie biologiche” (pensate alla linea laterale dei pesci, alle Ampolle di Lorenzini degli squali, e via dicendo).
Detto altrimenti: toccare un animale marino può stimolare i suoi sensi in modo avulso dalla nostra natura, con significato assai differente per noi e per l’animale.
2) Gli animali posseggono meccanismi di difesa
La vita in natura è dura. Così, la stragrande maggioranza degli animali ha sviluppato strumenti di difesa/offesa.
Per esempio, i pesci chirurgo posseggono lamine affilate sul peduncolo caudale, i pesci balestra, i barracuda e gli squali, nonché vari molluschi e altri pesci dispongono di dentature ragguardevoli; scorfani e pesci pietra sono dotati di aculei velenosi, mentre i cetacei hanno code (e teste) in grado di fare danni, i ricci dispongono di spine acuminate, molti nudibranchi, idrozooi, coralli e meduse sono velenosi… e potrei continuare per un bel po’.
Ma penso che il messaggio sia chiaro: gli animali, grandi e piccoli, possono all’occorrenza fare male all’uomo.
3) Toccare gli animali ci espone alla loro reazione
È una conseguenza logica dei due punti precedenti: la reazione di un animale dotato di meccanismi di difesa potrebbe discostarsi molto dalle nostre aspettative. Potrebbero, per esempio, ritenere la vostra azione un tentativo di trasformarli in cibo, o di invadere il loro territorio. E quindi potrebbero decidere di difendersi.
4) Il tocco umano può danneggiare gli animali
Per noi il tocco è manifestazione d’affetto e amicizia, per loro può essere l’inizio di un’infezione mortale: ad esempio, toccare un pesce con le mani asciutte e calde danneggia la mucosa protettiva dell’animale, esponendolo al rischio di infezioni, anche letali. E sì, potete fare danni anche indossando i guanti, quindi evitate, per favore.
5) Voi vorreste essere manipolati da un alieno?
Mettetevi nei panni di una creatura marina che si trova strappata dal fondale o dal buchetto nel quale trovava rifugio, afferrata maldestramente da un subacqueo, un goffo essere alieno spesso molto più grande di loro: vi farebbe piacere?
Sono stato di recente a fare immersioni con le verdesche alle isole Azzorre e, lo confesso, quando passano a 20 centimetri da te con quella pelle blu iridescente dall’aspetto setoso, è difficile resistere alla tentazione. Ma bisogna farlo (ndr. Ho resistito).
Dunque, quando il Divemaster si raccomanda “Non toccate nulla sott’acqua”, dategli retta, e tenete le braccia ben conserte e attaccate al GAV…