
07 Lug La siesta del Grande Squalo Bianco
Intere generazioni hanno imparato a temerli in modo stupido e del tutto ingiustificato secondo i dati statistici grazie a un film passato alla storia del cinema per dubbi motivi (“Lo squalo”, di Steven Spielberg, e sequel vari). Un film che, presso l’opinione pubblica, ha legittimato un vero massacro.
Ne stiamo distruggendo più o meno consapevolmente l’ambiente, che sfortunatamente è anche il nostro. E non c’è bisogno che inserisca un link, perché se siete subacquei o apneisti che vanno per mari e oceani da qualche anno avrete certo toccato con mano il degrado del pianeta liquido. (Non so per voi, ma per me che pratico immersioni e apnea da quando ero ragazzino, e ho avuto la fortuna di girare un po’ il mondo, il danno è chiarissimo e tangibile ogni volta che indosso una maschera subacquea.)
Non contenti del danno all’ambiente, ne mettiamo in pericolo l’esistenza, a livello di specie, con azioni di pesca dirette o incidentali.
E loro sono animali magnifici. Gli squali, naturalmente. L’Homo sapiens li sta cancellando, nei fatti, dal pianeta blu.
Eppure li conosciamo pochissimo.
Prendete il Grande Squalo Bianco. Abbiamo solo una vaga idea di che cosa faccia: solo di recente si è scoperto quanto tempo passa nelle profondità dell’oceano, a fare (presumibilmente) una SIESTA:
Lo hanno ripreso mente nuota in prossimità del fondale oceanico, a velocità (relativamente) ridotta, contro la forte corrente, quel tanto che basta per non sprofondare – già, non ha la vescica natatoria, anche se il fegato grosso e ricco di grassi con densità inferiore all’acqua lo aiuta in termini di assetto subacqueo – bocca e branchie aperte a catturare l’ossigeno dall’acqua dell’oceano.
Così il grande squalo recupera le forze per nuove battute di caccia. Ecco, noi manco lo sapevamo.
Come chissà quante altre cose legate agli squali e più in generale agli oceani.
Noi Sapiens siamo un po’ come Jon Snow:
“Tu non sai niente, Jon Snow” (Il Trono di Spade)
PS – Se volete vedere grandi squali in tutta la loro vitalità ed eleganza, ecco il mio elenco personale, certo non esaustivo, ma comunque ben assortito, delle località più squalose:
Cape Town e dintorni – Sudafrica
Kwa-Zulu Natal – Sudafrica
Wild Coast – Sudafrica
Azzorre – Portogallo
Malapascua – Filippine
Playa del Carmen – Messico
Giardini della Regina – Cuba
Arcipelago di Bahamas – Bahamas
Isole Brothers e Elphinstone – Egitto
Reef sudanesi – Sudan
PPS – Benché la probabilità di incontrare gli squali grigi non sia altissima, per orgoglio mediterraneo includo anche Lampedusa, o meglio Lampione, dove in estate con un po’ di fortuna si possono incontrare esemplari di Carcharhinus plumbeus, squalo di grande eleganza.