
21 Mar Subacquei al tempo del Coronavirus
Diciamolo subito: in tempi di Covid-19, con una pandemia in corso, la subacquea è l’ultima delle preoccupazioni.
Tra l’altro, l’attività subacquea vede come unità minima la coppia, è spesso praticata in gruppi e comporta quindi “assembramenti” (al diving, sulla barca, per non parlare dei momenti sociali quando si è in crociera o negli spogliatoi), richiede spostamenti in auto e in aereo, viaggi in Italia e all’estero. E questo sia con le bombole sia in apnea.
Quindi, se parliamo di immersioni e siamo lucidi, per noi il futuro è un’indistinta massa nebbiosa: navighiamo a vista rispettando le regole e sperando che la normalità torni al più presto. E allora, quando quel tempo tornerà, noi saremo di nuovo con il crapino sotto la superficie del mare.
Ciò detto, ci sono anche alcuni aspetti positivi in questa situazione prevalentemente negativa e drammatica legata alla diffusione del malefico virus che ci sta bastonando.
Il primo aspetto riguarda l’ambiente: la pressione ittica, quella turistica e l’inquinamento industriale sono bruscamente calati. Così, la natura si riprende i suoi spazi, già in poche settimane. Non penso vi siano sfuggite le notizie dei delfini apparsi a Punta Sabbioni a Venezia e nel porto di Cagliari.
Ora immaginate questo fenomeno su scala globale.
Immaginate la quantità di pesce, da quello di barriera ai grandi pelagici come gli squali, tornata a riprodursi e a muoversi con maggiore confidenza un po’ in tutti i mari. Loro sono lì ad aspettarci. E quando torneremo ad immergerci, ovunque, possiamo attenderci belle sorprese.
(credits: Giuseppe Masciandaro & Raffaele Zenti)
Ma questa è anche una grande lezione all’Homo sapiens, una lezione che dobbiamo apprendere e mettere a frutto, cambiando il modo con cui interagiamo con la biosfera.
Poi c’è un’altra cosa importante e positiva. Questi arresti domiciliari a cui siamo sottoposti per motivi di salute e il concreto pericolo di vita che aleggia tragicamente per l’aria ci consentono di apprezzare in modo pieno le libertà e i veri lussi: l’incontro ravvicinato con gli animali dell’oceano, i paesaggi sottomarini di sfrontata bellezza, il contatto con Paesi e culture lontane che spesso accompagnano i nostri viaggi subacquei.
Non sono cose da considerare scontate. Ricordiamocelo quando torneremo a viaggiare e ad immergerci.
Ora guardiamo avanti: come specie, i Sapiens sono riusciti superare altre pandemie, a riappacificarci dopo sanguinose guerre mondiali, a evitare di distruggersi con bombe nucleari, hanno inventato antibiotici, il web e l’Intelligenza Artificiale. Quindi sconfiggeremo anche questa cosa. E allora torneremo in acqua.
Ciò che possiamo fare oggi è immaginare dove vorremmo andare ad immergerci, cominciare a imbastire il prossimo viaggio.
Chissà, magari a vedere i grandi assembramenti di mante a Hanifaru, oppure gli squali blu e le balene delle Azzorre, o il Sardine Run sudafricano, o ancora i Longimanus e gli Squali Martello del Sud Egitto… o quello che volete.
È comunque un pensiero di vita, sano, positivo: aiuta anche quello.
Stay safe, amici, ora più che mai.