Di nuovo in mare

Di nuovo in mare, di nuovo vento e salsedine. Di nuovo mute appese ad asciugare e sale che si secca sulla pelle. Quarantene e lockdown hanno allentato la morsa, l’estate è qui.

E dunque si torna in viaggio: svariate mete sono di nuovo aperte ai subacquei desiderosi di infilare la testa sott’acqua, in testa Egitto e Maldive, mete (a ragione) “pop” per la bellezza dei fondali e la ricchezza della fauna.

Ognuno riprenderà con il suo ritmo, certo, in base alle proprie sensazioni: c’è chi ha già i bagagli pronti, chi deve ancora riprendersi dallo shock e prova disagio al solo pensiero di uscire di casa.

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La comunità dei subacquei si è però messa in buona parte in moto, me compreso, che ho ripreso già da qualche settimana ad immergermi. Ho iniziato nel modo che mi regala più intimità con il mare: in apnea, con una monopinna ai piedi. Con prudenza e attenzione alle regole, sono tornato a frequentare barche e diving e, devo dire, per quanto ho visto, la situazione mi è parsa più che sotto controllo, con gli operatori attrezzati per rispettare le norme di sicurezza.

Confesso anche che ritrovarmi sospeso nel blu è qualcosa che nelle settimane di lockdown facevo sovente: nelle mie meditazioni. Meditando visualizzo (spesso) l’oceano aperto – lo sguardo orizzontale a perdersi nel nulla liquido – questo mi ha dato calma e serenità nei momenti più bui, quelli con la città deserta e le sirene che squarciavano il silenzio innaturale.

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Ma ora il blu è di nuovo reale. Oltre al mare dentro, c’è il mare fuori. Approfittiamone. Carpe diem. Il tempo è giunto per tornare a progettare nuove avventure piene di squali e capovolte nel blu, piene di sole e orizzonti sconfinati, di isole e coste vicine e lontane.

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