Con lo Squalo Blu: emozioni anche nell’attesa.

La vita è piena di attese.

Attese per qualsiasi cosa. Tempi di attesa e code. C’è chi aspetta in fila al supermercato, chi aspetta una chiamata, chi aspetta Godot. Andare a fare shark diving alle Azzorre non fa eccezione.

Così mi ritrovo ancora una volta qui, al largo delle isole di Pico e Fajal, sul remoto Banco do Condor, ad aspettare l’arrivo di qualche verdesca, lo squalo blu. La guida, con la calma olimpica di chi è abituato a vivere l’oceano, pastura con molta moderazione. Non troppo, giusto quanto basta per creare un sottile sentiero di odori e sapori nell’acqua, mentre la barca deriva pigramente nella corrente. È una faccenda di delicatezza, di saper dosare il cibo, di lasciare che sia l’oceano a fare il suo mestiere.

E allora aspetti. Perché gli squali blu, questi antichi e misteriosi predatori, in quel sentiero ci si imbatteranno (forse) e lo seguiranno fino alla barca. A quel punto, entreremo nel loro mondo. Un mondo dove noi siamo gli alieni, gli ospiti, e loro gli anfitrioni, con la loro tranquillità disarmante e quegli occhi grandi che ci scrutano.

Per fortuna l’attesa non è lunga. Arriva un magnifico esemplare sui tre metri e mezzo, che comincia a girare sotto la barca con la grazia di un ballerino subacqueo. È un’entrata in scena degna di nota, e poco dopo aver visto la sua silhouette affilata nell’acqua, siamo pronti a entrare.

 

 

Parte il carosello. Altre verdesche ci raggiungono, come se la notizia si fosse diffusa rapidamente nel quartiere. Lo spettacolo è ipnotico e unico: non sono molti i dive spot dove si possono incontrare queste creature. Un’ora e un quarto di immersione passa così, qualche metro sotto la superficie, a osservare questi magnifici animali, curiosi e inquisitivi, tanto da venire a toccare la videocamera con il muso, ma mai aggressivi nei nostri confronti.

In fondo, ciò che li rende affascinanti è proprio questa loro ambiguità, questa miscela di potenza e gentilezza che li caratterizza. Perché, diciamocelo, se c’è una cosa che non è mai stata detta abbastanza degli squali è quanto siano belli e aggraziati.

Alla fine dell’immersione, risali sulla barca e ti togli la maschera, ancora un po’ frastornato dall’esperienza. Le verdesche scompaiono, tornando nel loro regno, lasciandoti con una sola certezza: che le attese, ogni tanto, sanno essere ripagate con qualcosa di prezioso.

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