SEZIONE IN FASE DI AGGIORNAMENTO
IMPORTANTE: la programmazione di tutte le crociere è in continua evoluzione, sia per l’operatività che per le disponibilità; quanto dettagliato in queste pagine è una prima traccia da utilizzare come suggerimento, ma consigliamo di contattarci (senza impegno per voi) per aggiornamenti e approfondimenti – GRAZIE
L’Artico è un mosaico di nazioni e popoli, di antiche tradizioni, di animali dal manto candido come la neve, di animali possenti, di piccolissimi fiori colorati della tundra, di avvincenti storie di esplorazione.
Un mosaico colorato di mille sfumature di blu e bianco, giallo e rosso.
Il paesaggio è molto variegato e presenta vari ecosistemi terrestri: dalle catene montuose del Nord America, alla calotta glaciale della Groenlandia, dagli arcipelaghi delle Svalbard e le valli fluviali siberiane.
In questa varietà vive una ricca fauna. Renne, alci e buoi muschiati; lepri, volpi e lupi artici; il caribù, i trichechi e il Re orso polare. Ci sono poi molte varietà di foche, cetacei come narvalo, beluga, balena e orca. Per non parlare della varietà di uccelli: ci sono sterne, pernici, pulcinelle, civette e il gufo delle nevi.
La flora non è altrettanto ricca ma delicatissima: erbe, carici, muschi e licheni.
Nonostante sia un clima molto sfavorevole alla vita umana, in Artico vivono diverse popolazioni, ognuna con il suo folklore, religione, lingua e usanze.
Vivono per lo più di caccia, pesca, pastorizia, e raccolta. Hanno imparato ad usare sapientemente ciò che la natura metteva loro a disposizione per la costruzione delle proprie case e oggi alcuni di questi gruppi etnici sono riusciti ad avere accesso ad uno stile di vita moderno e confortevole.
I loro abiti colorati e morbidi spiccano sul candore della neve. I gruppi etnici più conosciuti sono i Sami (penisola scandinava e Russia) e gli Inuit (Groenlandia, Canada e Alaska). Ma ci sono anche Komi, Nenets, Yakuti tutti gruppi etnici che vivono in Russia e Yupik (Alaska ed Estremo oriente russo) e Aleuti (Isole Aleutine).
L’Artico sembra una terra ostile e remota, ma è un ecosistema delicato che deve essere tutelato e protetto. I cambiamenti climatici hanno immense implicazioni sia per l’ambiente che per le popolazioni locali.
Trattandosi di un territorio internazionale richiede la collaborazione di tutti i paesi che vi si affacciano. Per questo nel 1996 è nato il Consiglio Artico, un’organizzazione internazionale che riunisce le otto nazioni artiche: Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti.
Ma non solo… anche tutti i popoli indigeni dell’Artico sono inclusi come osservatori permanenti. La presidenza è affidata a rotazione ad una delle nazioni che ne decide la politica e le aree di cooperazione per un biennio.
Insieme all’Antartide, l’Artico regola il clima dell’intero pianeta attraverso un fragile ma vitale equilibrio.
A regolare la temperatura della terra sono i ghiacci e le acque dell’Oceano Artico. La calotta glaciale e il ghiaccio marino riflettono i raggi del sole raffreddando il clima, mentre le le acque del Mar Glaciale Artico li assorbono e influenzano così le correnti marine.
Purtroppo a causa del riscaldamento globale la perdita del ghiaccio è sempre più preoccupante.
Conoscere ed amare questa delicata natura è il primo passo per averne cura e preservarla. In questo senso anche il turismo svolge un ruolo cruciale. Il turismo in Artico ha visto negli ultimi decenni una crescita di interesse davvero considerevole e soprattutto il turismo di massa può portare considerevoli vantaggi economici. Tuttavia la fragilità di questo ecosistema impone di far sì che il turismo che vi giunge sia rispettoso dell’ambiente e delle culture locali.
La storia dell’esplorazione di queste terre fredde e lontane è lunga e affascinante e anche qui contrassegnata da tanti esempi di cooperazione internazionale.
Molte sono state le leggendarie esplorazioni artiche. Dalle più antiche come quella del greco Pitea che raggiunse un mare “cagliato” oltre le Colonne d’Ercole, quella di Erik il Rosso che stabilì il primo insediamento vichingo in Groenlandia nel 985, quelle dei Pomory, coloni russi della costa del Mar Bianco che esplorarono tutta la regione di Barents, la sfortunata ricerca del passaggio a nord-est di Sir John Franklin.
Fino a quelle avvincenti di epoca moderna che ci hanno portato la conquista del Polo Nord con tutti i mezzi possibili: dirigibile, aereo, motoslitta, a piedi, slitte con i cani, sci. La prima spedizione riuscita è quella del dirigibile Norge nel 1926, capitanata da Umberto Nobile e Roald Amundsen.
Le prime spedizioni a bordo di un’auto risalgono agli anni 2000 e i primi a riuscirci furono i giornalisti James May e Jeremy Clarkson.
Invece nel 2009 Vasilij Elagin, Afanasij Makovnev, Vladimir Obichod, Sergej Larin, Aleksej Ušakov, Aleksej Škrabkin e Nikolaj Nikulšin raggiunsero il Polo Nord guidando due automobili di fabbricazione russa, “Yemelya-1” e “Yemelya-2“.
Quote per persona, su base doppia o in condivisione.
Voli internazionali e/o domestici esclusi e quotabili su richiesta
(se non diversamente specificato)